IASTM è un acronimo che sintetizza un insieme di parole: “Instrument Assisted Soft Tissue Mobilization” (strumenti per la mobilizzazione assistita dei tessuti molli).
Questi strumenti, operatore dipendenti, associati alle traiettorie desiderate, concorrono all’esecuzione di una tecnica detta “massaggio strumentale”, utile nel trattamento dei tessuti molli, come cute, fascia e muscoli.
STIMOLAZIONE DEI FIBROBLASTI E REAZIONE TERMICA E MACROFAGA
Il fibroblasto è considerato la cellula più importante della matrice extracellulare, tanto da garantire la riparazione e la rigenerazione dei tessuti molli proprio in quella sede.
Questa cellula sintetizza la matrice extracellulare, che include collagene, elastina e proteoglicani, e altre sostanze. I fibroblasti hanno soprattutto un’altra caratteristica di fondamentale importanza, la capacità di reagire come meccanotrasduttori, il che significa che sono in grado di trasformare stimoli biofisici (deformazioni meccaniche), come la compressione, gli stiramenti, gli scivolamenti e altri stimoli meccanici, in stimoli di tipo biochimico e di seguito elettrici e quindi nervosi.
Il calore raggiunto con la tecnica a “spatolatura”, è in grado di attivare un’azione macrofaga nella fagocitosi di elementi da ripulire, detta IPC (infiammazione programmata e controllata).
FIBROLISI DIACUTANEA
La fibrolisi diacutenea consiste in un intervento specifico strumentale, finalizzato alla normalizzazione delle funzioni del sistema muscolo-scheletrico, con estrema precisione e conservando l’integrità della pelle. È considerato un atto chirurgico a “cielo coperto” col quale vengono rotti (lisati) aderenze e corpuscoli fibrosi responsabili della simulazione di svariate patologie.
È una metodica utilizzata in ortopedia, reumatologia, fisiatria, medicina sportiva e fisioterapia, che si rivela utile e in alcuni casi indispensabile in situazioni morbose di difficile trattamento che interessano i tessuti molli e le fibrosi para e periarticolari. Una numerosa casistica clinica pluridecennale conferma l’efficacia della terapia in situazioni persistenti da tempo ed insensibili ad altri trattamenti.
Si tratta di una tecnica per uso specifico, che offre ottimi risultati nel trattamento di varie patologie che colpiscono il sistema muscoloscheletrico, soprattutto se applicata a livello dei tessuti molli. A volte può essere evidenziato un precedente trauma (contusioni, ematomi, stiramenti muscolari) o una patologia da sovraccarico funzionale da posture scorrette o da attività sportiva.
Se applicata correttamente, dimostra un’efficacia superiore ad altri mezzi fisioterapici nelle aderenze post-traumatiche e post-infiammatorie con sintomatologia dolorosa e limitazione funzionale.
La fibrolisi ha importanza anche ai fini diagnostici perché rende possibile percepire e localizzare con una palpazione profonda strumentale la presenza di formazioni fibrose nel contesto dei tessuti molli. Le spatole utilizzate consentono di esplorare e localizzare processi reattivi anche di modesta entità grazie alla forma dello strumento e alle piccole dimensioni delle punte esploranti, e di trattare anche zone situate in profondità.
Questa metodica pur essendo relativamente recente, possiede origini molto antiche, si hanno infatti alcune iconografie orientali ed occidentali vecchie di secoli, in cui il paziente veniva massaggiato e trattato con strumenti a punta realizzati con ossa di animali o legno levigato.
ESECUZIONE DELLA TECNICA
La tecnica di esecuzione è semplice, ma richiede una manualità sicura e precisa, e una sensibilità che solo l’esperienza e la pratica costante riescono a garantire.
La fibrolisi si svolge in due fasi: dapprima di indagine diagnostica (fase ispettiva con punta esplorante), quindi segue l’atto terapeutico vero e proprio.
Se la formazione fibrosa irregolare è superficiale e facilmente comprimibile su un piano osseo, è sufficiente eseguire dei brevi movimenti di “va e vieni”, spostando la cute stessa sui piani profondi.
L’aderenza o il corpuscolo aderenziale, si avvertono come un’asperità, il cui suono viene amplificato dalla vibrazione dello strumento, quindi percepito come un crepitio.
Se si deve esplorare una zona profonda muscolare, dopo un’ispezione manuale orientativa, si afferra la massa muscolare fra pollice e medio della mano sinistra e la si solleva pinzandola seguendo il decorso delle fibre.
Si affonda quindi la punta dell’ansa terminale di idonea curvatura nella piega formatasi, in modo che la parte sollevata vada a riempire la concavità dell’ansa stessa.
A questo punto il fibrolisore viene utilizzato a scopo terapeutico.
Dopo aver agganciato il nodulo con la punta dello strumento, si eseguono dei piccoli e veloci movimenti a scatto, esercitando una pressione variabile in base alla resistenza del nodulo stesso.
Scopo della terapia è quello di sfaccettare la superficie del corpo fibroso in modo da riuscire nel corso di poche sedute (due o tre a distanza di qualche giorno fra di loro) a frammentarlo meccanicamente per via diacutanea.
Qualora ciò non fosse possibile completamente, può essere sufficiente allontanarlo dalle terminazioni sensitive irritate e responsabili della sintomatologia algica.
MEZZI
Mediante l’uso di particolari strumenti dotati di spatole di un certo spessore, è possibile agire sugli strati più superficiali dei tessuti con lo scopo di eliminare aderenze, noduli ed altre anomalie.
SCOPI DELLA FIBROLISI SECONDO I CLASSICI
La sua azione di rilascio tra le partizioni interfasciali e miofasciali ripristina il corretto scorrimento dei differenti piani anatomici durante il movimento e risolve potenziali fenomeni di compressione che possono causare dolore e disfunzione.
In presenza di eventi acuti, la risposta del nostro organismo non sempre è ottimale. Il processo di guarigione può non essere perfetto e il risultato è la presenza di “cicatrici” o “aderenze” nei muscoli o nei tendini, chiamate “esiti corpuscoloaderenziali”.
Tali cicatrici si presentano sotto varie forme come noduli o aderenze fibrose. A volte il processo di riassorbimento di tali strutture può durare mesi, se spontaneo, a volte può non avvenire. La fibrolisi cerca di avviare o accelerare il processo di riassorbimento, riportando il tessuto in condizioni di normalità.
La spiegazione è molto semplice.
Innanzitutto perché gli strumenti sono complementari ma, in parte, molto diversi tra loro nel fine. Quindi soggetti a sviluppi di metodi differenti altamente specializzati, che concorrono allo stesso obiettivo, seppur conservando le proprie specificità.
In secondo luogo perché, mentre gli strumenti iastm, potrebbero diventare parte integrante del trattamento manuale, i ganci verranno utilizzati solo nelle condizioni di massima resistenza al cedimento del tessuto, o a fronte di altre condizioni patologiche.
E in conclusione, perché le lame potrebbero essere l’apriporta di preparazione al successivo uso dei fibrolisori. Quindi, il kit, è stato pensato per fornire degli strumenti e metodi di lavoro sinergici.
La lezione sarà frontale, nella fase introduttiva, e successivamente verrà concesso ampio spazio alle esercitazioni pratiche.
Verranno illustrate tre potenziali tecniche di valutazione computerizzata, e nel corso delle due giornate sia le tecniche di dry deep tissue manuale associate agli IASTM, alle onde d’urto radiali e al TAPING CONNETTIVALE®, ad esempio nel trattamento delle disfunzioni miofasciali del tratto cervicale, dell’arto superiore, di quello inferiore, in quello globale (rebalance) ed, infine, in quello delle cicatrici. Ogni segmento sopra elencato sarà trattato con tecniche differenti l’uno rispetto all’altro.
Inoltre quelle lubricated (lubrificate) ottenute con gli IASTM e la tecnica di coppettazione con ventosa in silicone nel tratto cervicale, dorsale e lombare.
Saranno prese in considerazione anche le tecniche definite particular per il comparto sottoscapolare, la rotula e le membrane interossee.
Infine verrà illustrato il concetto teorico praticato con gli uncini (fibrolisi) di moderata intensità, FCF® _Fibrolisi Connettivale e Fasciale, e quella diacutanea di Kurt Ekman.
Tali approcci saranno proiettati nel trattamento dell’epicondilalgia in una visione integrata (includendo anche l’uso degli IASTM), sulla fascia lata (includendo anche il TAPING CONNETTIVALE® con “hole mode”) ed infine, verrà illustrato il trattamento alternativo dei ganci e in chiusura dei lavori il trattamento multi strategico delle cicatrici.
IASTM: Il discente sarà addestrato al riconoscimento delle densificazioni, e tutte le relative modalità di normalizzazione.
FIBROLISI: Il discente sarà addestrato ai possibili interventi con gli uncini, oltre che al riconoscimento delle condizioni aderenziali e corpuscolari, e le relative modalità di neutralizzazione.
Alla fine del corso, ogni studente, sarà in grado di utilizzare sapientemente sia le lame, che gli uncini, in una visione integrata.
Il corso di “FCF® Fibrolisi Connettivale e Fasciale” integrato a tecniche interdisciplinari di modellamento tissutale, si pone come obiettivo di addestrare il discente all’uso dei ferri percutanei dedicati alla normalizzazione dei tessuti molli in risposta a condizioni anomale di addensamento e organizzazione.
Si suddivide in due momenti complementari tra loro: la mattina sarà dedicata all’uso dei tools miofasciali e il pomeriggio all’uso dei ganci, appunto i fibrolisori.
La peculiarità di questo corso è che non verrà considerato solo l’uso del kit, bensì una visione di interventi più variegata e globale; detta appunto “integrata”. È prevista una introduzione teorica con lezione frontale, che darà poi largo spazio alle esercitazioni pratiche le quali prevedono tecniche dirette, come da linee guida del precursore Ekman, ed discutendo sul possibile utilizzo dei ganci, come altra tipologia di strumento in modalità IASTM e, quindi, non come fibrolisi tradizionale. Infine si metteranno a confronto le due tecniche: IASTM, FIBROLISI e IASTM e Fibrolisori “IASTM Style”
Analisi Termografica “Snap shooting”
Principi di indagine ultrasonografica (B mode – M mode) “Deep watching”
Indicazioni, controindicazioni e possibili effetti collaterali
Manutenzione
Origine delle tecniche con lame
Concetto di tissotropia
Dermografismo
Fasce
Risposte corporee alla stimolazione meccanica
Red lines signals + prova pratica
Scelta della metodica: modalità (neutra, attiva, allungamento)
Posizionamento dello strumento
LUBRICATED
Cervicale
Spatolatura lenta e veloce lubrificata (dimostrazione ventose)
Esercitazioni pratiche su tratto cervicale
Dorsale
Spatolatura lenta e veloce lubrificata (dimostrazione ventose)
Esercitazioni pratiche su tratto cervicale
Lombare
Spatolatura lenta e veloce lubrificata (dimostrazione ventose)
Esercitazioni pratiche su tratto cervicale
DRY
Cervicale
Dry deep tissue manuale (pollici, nocche, avambraccio, gomito) + spatolatura a secco + frizione perpendicolare (dimostrazione onde d’urto radiali per release miofasciale + applicazione tape connettivale “linear” mode 10%)
Esercitazioni pratiche su tratto cervicale (manuale integrazione strumentale)
Arto superiore
Massaggio funzionale manuale e strumentale + (dimostrazione onde d’urto radiali per release miofasciale + applicazione tape connettivale “linear” mode 10%)
Esercitazioni pratiche su tratto arto superiore (manuale integrazione strumentale)
Arto inferiore
Deformazione strumentale per cicatrici + (dimostrazione applicazione tape connettivale “hole” mode 100%)
Esercitazioni pratiche su tratto arto inferiore (manuale integrazione strumentale)
Globale
Rebalance: tecniche strumentali di ricondizionamento “unwinding”
Esercitazioni pratiche su rebalance (manuale integrazione strumentale)
PARTICULAR
Muscolo sottoscapolare
Scraping
Esercitazioni pratiche su tratto cervicale (manuale integrazione strumentale)
Rotula
Scraping
Esercitazioni pratiche su tratto arto superiore (manuale integrazione strumentale)
Membrane interossee
Scraping + (dimostrazione onde d’urto radiali con scalpello tibiale anteriore)
Esercitazioni pratiche su tratto arto inferiore (manuale integrazione strumentale)
FIBROLISI E TERAPIA INTREGRATA: teoria
Introduzione e storia
Esecuzione ed azione
Frammentazione
Sequenza pratica da seguire
Tecniche dimostrative di approccio sui tessuti:
Epicondilalgia
Approccio al tessuto: Spatolatura lenta lubrificata con lama, frizione perpendicolare con lama, fibrolisi di moderata intensità con gancio, fibrolisi diacutanea brusca con gancio (dimostrazione onde d’urto radiali per release miofasciale + ventose)
Esercitazioni pratiche su epicondilagia
Fascia lata
Approccio al tessuto: fibrolisi miofasciale con gancio (moderata) e diacutanea con gancio (brusca) con pre applicazione tape connettivale “hole” mode 10% + (dimostrazione onde d’urto radiali per release miofasciale + ventose)
Esercitazioni pratiche su tensore della fascia lata
Generale
Tecniche alternative con i ganci (spatolatura soft & deep sliding)
Esercitazioni pratiche su cervicale (spatolatura)
Cicatrici
Tecniche alternative con i ganci (deformazione)
Esercitazioni pratiche su cicatrici (frammentazione, deformazione, spatolatura)
Chiusura dei lavori
Massofisioterapista – Perfezionato in Manipolazione Miofasciale Integrata – Perfezionato in Terapia Manuale Osteopatica – Perfezionato in Osteopatia (Osteopata D.O.) – Istruttore ai Corsi di Perfezionamento post Laurea – Autore del libro: Fibrolisi in Terapia Manuale.
Approfondisce gli studi in molteplici ambiti, sia con percorsi completi che con corsi tematici specifici, diventando docente in alcuni di essi.
Si occupa come fisioterapista di due settori principali: muscoloscheletrico e sportivo.
È fondatore del Life Evolution System, un metodo fortemente inclusivo, organico e specialistico, di cui la Fisioterapia Integrata è una parte fondamentale.
Per la parte pratica in aula verranno forniti Kit composti da sette strumenti, dei quali:
Caratteristiche tecniche dei fibrolisori:
Oltre alla differentemente raggiatura dei ganci, l’impugnatura è arricchita da “power grip”, che garantisce una miglior stabilità del ferro nella mano, potendola anche utilizzare per tecniche di sliding tissutale, al fine di aumentare la vascolarizzazione e, contestualmente, permettere la liberazione di endorfine.
Caratteristiche tecniche delle lame: ognuna ha un lato “edged” ovalizzato, ed uno a taglio. Questo per garantire la miglior spatolatura del tessuto in soft e deep tissue.
Nel corso non è incluso il Kit in omaggio, che verrà fornito solo in aula per la parte pratica! Attualmente il Kit ha un costo di 697 euro, ma se partecipi al corso lo acquisti a un prezzo super scontato! Chiedi informazioni sul Kit direttamente a Fisio Master.
Al termine del corso riceverai in OMAGGIO il Fad “Il concetto di responsabilità in sanità” oppure il Fad “Manovra salvavita blsd e alcs” con cui otterrai 50 Crediti ECM.
Costo del saldo: € 250,00 IVA inclusa
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Ci vediamo in aula!
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SEDE DI MILANO: Hotel Cà Granda – Viale Giovanni Suzzani, 13, 20162 Milano MI
Questo corso è organizzato in collaborazione con Fisio Master associazione Culturale.
Il nostro impegno è quello di trasmettere la conoscenza in campo riabilitativo così da aumentare il livello di competenze specifiche del fisioterapista.
La nostra passione fa la differenza.
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